
Leggendo recentemente Jan Wagner, una delle prime liriche in cui sono incappata è la seguente:
l’uomo dal mare
lo trovano in un frac di sale
e sabbia, un passaporto di alghe, e dietro di lui
un’orchestrina di zafferani. la nebbia.
(Continua su Poliscritture…)
Bello spunto di riflessione! Certe volte, meglio inventare di sana pianta anziché seguire le prime voci di corridoio: si possono ottenere storie migliori – e persino più veritiere.
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Sono d’accordo 🙂
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Hai giustamente usato un titolo che fa pensare a Manganelli, ma non hai usato la sua parola chiave “menzogna”. Mi vien da dire, ma sto provando a mettere a fuoco i miei pensieri in questo momento, che la menzogna sia una via di accesso all’oscuro, mentre la falsità forse vuol far leva sui buoni sentimenti. Non è che i buoni sentimenti siano una cosa cattiva, ma se si basano su un falso, una bufala, forse rischiano di diventare sentimentalismo.
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“mentre la falsità forse vuol far leva sui buoni sentimenti” – puoi togliere il forse.
Continuo a essere ignorante su Manganelli, ma cercando lumi su “Letteratura e menzogna” sono incappata in una citazione che devo riportare su cartiglio e attaccare al frigo:
“Non v’è dubbio: la letteratura è cinica. Non v’è lascivia che non le si addica, non sentimento ignobile, odio, rancore, sadismo che non la rallegri, non tragedia che gelidamente non la ecciti, e solleciti la cauta, maliziosa intelligenza che la governa. E si veda, per contro, quanto peritosamente, con quale ingegnoso sarcasmo maneggi gli indizi dell’onesto.
Assai antica è l’ira dei dabbene per la letteratura. Da secoli viene accusata di frode, di corruzione, di empietà. O è inutile o è velenosa. Dissacrante, perversa, affascina e sgomenta. Numinosa e mutevole, non esita ad usare degli dèi per adornare le sue favole.”
Fantastico.
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