DUE SONETTI SOPRA UNA ZUCCA PORTALUMINO DI TERRACOTTA, GENERE HALLOWEEN, CONSERVATA IN CIMA A UN ARMADIO
I
L’uso giunse a San Polo da Bologna.
Parenti progrediti, cittadini,
Sotto sera munirono i bambini
Di una zucca, secondo la bisogna
Svuotata e incisa. E lì, quando trasogna,
In uno dei crepuscoli ottobrini
Campagnoli ed enormi, i due lumini
Vagarono la strada. Li rampogna
La megera ignorante col forcone
Che non sa di scherzetti o di paura.
Più tardi la provincia si ammoderna;
E là in cima all’armadio l’arancione
Inutile ora zucca fu figura
Della sollecitudine materna.
II
Sono in panni di boia o di vampiri
– Il cappuccio coi buchi gli va stretto –,
Ognuno ha già raccolto quasi un etto
Di caramelle e un pacco di krumiri.
Nel lusco della sera li rimiri,
Scesa in strada consideri l’effetto,
L’effetto dell’aspetto e l’altro effetto
Che fa su te vederli andare seri
Verso il buio sgranato che li ingoia.
Più tardi sono come adulti a cena:
Li impacci se gli servi la polenta;
Stai in disparte per non dargli noia,
Mentre col lume nella bocca piena
Inutile la zucca si arroventa.
Molto belli, Elena! C’è proprio tutto 🙂
( … nel mio condominio vocianti e in agitazione nel tardo pomeriggio, di corsa su e giù nelle scale, poi in silenzio “verso il buio sgranato che li ingoia” )
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Grazie, Giacinta, e buona festa dei santi!
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