UNO PTERODATTILO FOSSILE RIFLETTE SULLE SUE OSSA SCOMPOSTE
Hanno tanto ingoiato minerali
Le ossa discontinue, che soltanto
Con fatica e con pena – e contro quanto
Oblio che riaffiora – lungo canali
Pietrificati vuoti parietali
Si affanna la memoria, che l’incanto
Dei millenni rallenta. Come un guanto
Pesante, terroso di acidi e alcali
Le sta sopra il tempo; soccombe senza
Lotta, scivola giù lungo le ossa
Disconnesse, le vertebre mancanti;
Infinito cadere è la sua essenza.
Pensa nella caduta a come possa
Almeno afferrarsi alle remiganti
Membrane di ali alianti
Che nulla sono più sotto l’artiglio.
E cade la memoria senza appiglio.
